Impianti a idranti

Nel settembre 1998 è stata pubblicata la norma UNI 10779 relativa alle reti di idranti; nel 2014 è stata pubblicata la nuova versione con qualche aggiornamento.
La norma specifica i requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio degli impianti idrici permanentemente in pressione, destinati all’alimentazione di idranti e naspi antincendio.

Il nostro studio progetta e cura la realizzazione,
di reti idranti nel rispetto della norma citata.

impianto idranti
Impianti a idranti Esa Studio Milano

La Norma UNI 10779/14 individua tre tipologie di aree da proteggere con l’impianto a idranti:

Aree nelle quali la quantità e/o la combustibilità dei materiali presenti sono basse e che presentano comunque basso rischio di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 1 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe A dalla UNI 9489, cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni; rientrano pertanto in tale classe tutte le attività di lavorazione di materiali prevalentemente incombustibili ed alcune delle attività di tipo residenziale, di ufficio, ecc., a basso carico d’incendio.

Aree nelle quali c’è una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato rischio di incendio come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell’incendio stesso da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 2 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe B dalla UNI 9489, cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni; rientrano pertanto in tale classe tutte le attività di lavorazione in genere che non presentano accumuli particolari di merci combustibili e nelle quali sia trascurabile la presenza di sostanze infiammabili.

Sono le aree nelle quali c’è una notevole presenza di materiali combustibili e che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 3 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe C e D dalla UNI 9489, cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni; rientrano pertanto in questa categoria le aree adibite a magazzinaggio intensivo come definito dalla UNI 9489, le aree dove sono presenti materie plastiche espanse, liquidi infiammabili, le aree dove si lavorano o depositano merci ad alto rischio d’incendio quali cascami, prodotti vernicianti, prodotti elastomerici, ecc.

In base al livello dell’area da proteggere i rispettivi impianti dovranno avere le seguenti caratteristiche:

2 idranti con 120 l/min cadauno e pressione residua non inferiore a 0,2 MPa (2 bar).

3 idranti con 120 l/min cadauno e pressione residua non inferiore a 0,2 MPa (2 bar).

4 idranti con 120 l/min cadauno e pressione residua non inferiore a 0,2 MPa (2 bar).

Gli idranti sono considerati contemporaneamente aperti.

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